Descrizione
Il 15 gennaio 1953 venne fondata la "Comunità degli Emigranti" di Sernaglia, nel salone del teatro parrocchiale, con la firma di 13 soci in rappresentanza dei 315 emigranti presenti. Lo scopo principale della comunità era quello di supportare i suoi membri, soprattutto riportando le salme degli emigranti deceduti in Europa al loro paese natale. L'organizzazione si basava su principi di solidarietà, e ogni anno organizzava la "Festa dell’Emigrante", un evento per mantenere vive le tradizioni e rafforzare i legami tra i membri della comunità.
Le prime riunioni si svolgevano presso l'osteria di Giocondo Pillonetto, e il progetto prese slancio grazie all'impegno del maestro Lino Gobbato e di Don Pietro Velo, parroco di Falzè di Piave dal 1947. Don Pietro si distinse per il suo costante impegno nel visitare gli emigranti sparsi in Italia e in Europa, e spesso si occupava personalmente del recupero delle salme dei caduti.
L'importanza di questa storia è raccolta nel libro "Mi sperarie", curato da Lamberto Pillonetto, con il supporto del Comune di Sernaglia. Il testo racconta l'emigrazione locale e mira a trasmettere ai giovani la memoria dei loro antenati.